Ogni sportivo, ogni runner, ha nel suo profondo un desiderio/obiettivo ben chiaro: migliorare le proprie performances. Per raggiungere il risultato sperato occorre allenare il fisico e la mente.
Sono molte le tecniche che si possono usare per “irrobustire” la nostra mente e sono alla base del Mental Coaching in ambito sportivo. Una delle più usate è la visualizzazione.
Questa tecnica è molto semplice da replicare anche al di fuori dell’ambito sportivo e dà dei risultati molto importanti.
Quante volte avete sentito questa frase: “il miglior modo per imparare una cosa è farla”. Direi tutti i giorni, vero?
E’ per questo che vi allenate e provate a fare quello che poi andrete a replicare in gara. Se lo fate dal punto di vista fisico, perché non farlo anche sotto l’aspetto mentale?
Ed è qui che entrano in gioco le tecniche di visualizzazione.
Visualizzando il runner si prepara mentalmente, anticipa mentalmente quello che dovrà poi affrontare in una futura prestazione. Nella nostra mente andiamo a vivere in anticipo quello che successivamente andrà ad accadere!
Una corretta visualizzazione permette di:
– favorire il processo di apprendimento;
– creare una sensazione di benessere psico-fisico;
– migliorare la conoscenza del percorso di gara;
– imparare a gestire meglio lo stress e l’ansia che la competizione impone ( ogni immagine mentale contiene infatti delle emozioni);
– aumentare la concentrazione;
– potenziare la motivazione, l’autostima ed eliminare o attenuare i fattori di distrazione;
– focalizzarsi sull’obiettivo da raggiungere al fine di correggere i gesti motori e sviluppare nuove strategie.
Affinché le tecniche di visualizzazione possano fare veramente la differenza per un atleta, è necessario che esse coinvolgano tutti e cinque i sensi. C’è poi da dire che ognuno di noi ha uno o più canali sensoriali considerati per lui “privilegiati” tramite i quali forma la propria mappa della realtà e quindi conviene partire- sfruttando in visualizzazione- dapprima la o le sue modalità percettive tipiche per poi pian piano andare a 360° anche sul coinvolgimento degli altri sensi.
La visualizzazione può essere:
– RIPRODUTTIVA, quando si riferisce ad un atto del passato.
– CREATIVA, quando si riferisce al futuro.
– EMOTIVA, quando porta con sé uno strascico emozionale legato all’evento.
– PROGRAMMATORIA, quando segue un programma motorio specifico e dettagliato.
– ALLENANTE, quando serve appunto ad allenare il gesto tramite la ripetizione mentale.
– REGOLATORIA, quando serve a correggere il gesto motorio.
L’atleta può visualizzarsi dall’ esterno (vede i suoi movimenti come in un filmato) o dall’interno (le immagini vengono viste dai suoi occhi con una prospettiva interna).
Un esempio emblematico di un atleta che ha raggiunto risultati tangibili grazie all’uso delle tecniche di visualizzazione è quello del maratoneta di origini sudafricane (naturalizzato statunitense) Mark Plaatjes che- prima di gareggiare e vincere il campionato del mondo di maratona a Stoccarda nel 1993, aveva utilizzato le tecniche di visualizzazione studiando nei minimi dettagli persino tutte le ondulazioni che avrebbe trovato nel percorso e ogni possibile scenario meteo o situazionale che avrebbe potuto incontrare durante la corsa. Questo allenamento nella corsa e questa conoscenza approfondita della gara, lo aiutarono ad agguantare la vittoria proprio a pochi minuti dall’arrivo con un incredibile recupero finale.
A cura di Lorenzo Ruspi
Bibliografia
T. Garratt, PNL per lo Sport. Come allenare la mente per vincere usando le tecniche della Programmazione Neuro-Linguistica, NLP Italy – Alessio Roberti Editore, 2008