Come e quando ti sei avvicinato al mondo dello sci?
Ho iniziato a sciare a 3 anni e la carriera nello sci di velocità intorno ai 16.
Da piccolo quali erano gli sport che praticavi? E’ stato un amore a prima vista quello con lo sci o ci sei arrivato per gradi?
Ho sempre sciato, e per la preparazione atletica estiva sono sempre andato in bici e ho fatto corse in montagna. Ho sempre amato la velocità e l’idea di raggiungere grandi velocità mi ha da subito affascinato.
Che ruolo hanno avuto i tuoi genitori, la tua famiglia nello spingerti a praticare sport e nell’incoraggiarti ad arrivare dove sei arrivato?
La famiglia è fondamentale nel percorso sportivo e aiuta a superare i momenti più difficili, e senza mio fratello non avrei mai praticato questo sport.
Quali sono stati i tuoi maestri di vita e di sport? Quali sono i tuoi modelli?
Sono molti perché in ogni età ho avuto delle persone che mi hanno aiutato,anche se un riferimento nello sport e nella vita è Igor Cassina.
Cosa ti sentiresti di consigliare ai giovani (anche ai più piccoli) che si avvicinano oggi alla tua disciplina?
Di fare il percorso nello sci alpino e poi di avvicinarsi all’età di 16/ 17 anni al mio sport.
Quali sono i valori chiave per te nello sport che pratichi e che – a tuo avviso – possono essere usati dai più giovani nella vita di tutti i giorni e dai manager all’interno delle organizzazioni aziendali?
Sicuramente la serietà e l’impegno premiano sempre, ma bisogna ricordarsi sempre che un po’ di spensieratezza e amore per quello che si fa aiutano.
Come si dosa lo stress e si vince anche sotto pressione?
Lo stress si può sconfiggere avendo la consapevolezza che uno ha fatto tutto il possibile per arrivare li, solo così si può vincere la pressione.
Quale è fino ad oggi il ricordo più bello della tua carriera agonistica? Che immagini hai davanti ai tuoi occhi? Perché è il ricordo più bello per te?
Sinceramente sono tanti i ricordi, anche se la medaglia d’oro ai Campionati Mondiali diciamo che “mi ha riempito la pancia” perché è stata del tutto inaspettata.
Se dovessi citare un avversario con il quale hai gareggiato e per il quale ricordi un aneddoto particolare che descrive la sfida tra voi due chi ti viene in mente? Ci racconti questo aneddoto…
Non saprei.
C’è mai stato un momento nella tua carriera dove volevi smettere o c’è stato un episodio/ un motivo che ti aveva portato a dire basta? Se si…in quell’occasione cosa ti ha fatto reagire?
Si, nel 2008 ho avuto un brutto incidente e mentre ero solo ho pensato di smettere,poi ho pensato che se avessi voluto smettere l’avrei deciso io e non per colpa di un’incidente.
3 pregi e 3 difetti del tuo carattere e come impattano sul tuo ruolo di atleta
Eccone alcuni in ordine misto Generoso,testardo,preciso, permaloso…
Che opinione hai degli atleti che in momenti di difficoltà cercano delle “scorciatoie” (doping o altre forme) per raggiungere con meno sforzi i propri traguardi?
Credo che barare nello sport sia umiliante, che sia doping o barare in qualsiasi modo le scorciatoie sono per i deboli.
Quanto è difficile bilanciare la tua vita agonistica a quella privata? Bisogna essere campioni anche in questo?
Nel mio sport non è particolarmente difficile perché non avendo molte gare ho molto tempo per stare a casa.
Quanto è importante per te avere davanti agli occhi degli obiettivi chiari?
Non ho mai avuto degli obbiettivi particolari ma ho vissuto giorno per giorno la mia carriera.
Rimanendo in tema di obiettivi: quale è il prossimo?
Per noi la coppa del mondo visto che nella prossima stagione non ci saranno i mondiali.
Quale è la tua canzone preferita o quale potrebbe essere la colonna sonora dei tuoi successi?
Non c’è una canzone in particolare.
Che ruolo ricopre l’impegno Sociale nella tua vita di atleta? Cosa può fare lo sport per aiutare i più bisognosi?
Solo aiutando gli altri possiamo essere veramente soddisfatti del nostro percorso.
Sei superstizioso? Hai dei riti scaramantici che fai prima di ogni competizione o degli oggetti portafortuna?
Sinceramente lo ero ma col passare degl’inni ho perso qualsiasi rito scaramantico.
Quanto ti alleni? Raccontaci la tua giornata tipo.
Lo ero, ma col passare degl’inni ho perso qualsiasi rito scaramantico.
Ci racconti il tuo primo successo?
Il mio primo successo in coppa del mondo è stato in Canada ed è stato speciale perché totalmente inaspettato…
Quanto è cambiato il mondo dello sci negli ultimi 10 anni? E’ una questione di tecniche? Di preparazione? Di maggiore competizione?
Negli ultimi anni è diventato molto più professionale per “colpa” di mio fratello e ora un po’ mia…perché prima era uno sport un po’ da hippy mentre oggi è molto più serio.
Cosa significa per te l’andare oltre il limite?
Il limite è solo una idea ed appena viene superato non lo è più.
La sconfitta che significato ha per te? Può insegnare qualcosa?
Le sconfitte sono una parte fondamentale nel percorso di ogni persona/sportivo e aiutano a crescere molto più che le vittorie.
In Italia si parla sempre e troppo di calcio e pochissimo di altri sport considerati “minori”. All’estero è così? C’è una nazione dove la tua disciplina può competere ad armi pari (o quasi) in termini di popolarità con altri sport?
In Francia è molto più seguito perché ci sono le piste più veloci al mondo.