E’ difficile a credersi, ma Aldo è la vera punta di diamante della famiglia Montano, che è da ben 80 anni che si presenta ai giochi olimpici difendendo i colori azzurri. La prima volta toccò al nonno a Berlino alle Olimpiadi del ’36, ed oggi siamo già a quota nove presenze per la famiglia comprese le quattro partecipazioni dell’ultimo: “Una bella storia, anch’io ci ho pensato spesso. Sono stato la scorsa settimana al Coni e appesi al muro c’erano i poster delle varie edizioni dei Giochi: passavo e pensavo, questo ce l’ho, questo è di papà, questa l’aveva il nonno. Per me è un orgoglio essere riuscito a seguire le orme. Ma non lo consiglierei”.
Nonostante i suoi 37 anni Aldo Montano sarà presente alla sua quarta olimpiade a Rio de Janeiro, un grandissimo risultato e probabilmente non se lo sarebbe mai aspettato ai tempi del suo debutto ad Atene nel lontano 2004.
Eppure fino a poco tempo fa non sembrava essere neanche così scontata la sua riconferma, infatti dopo la sconfitta nei quarti a Pachinmi aveva maturato l’idea di ritirarsi. Ora che è chiaro che proseguirà la sua cavalcata, non è ancora il tempo di guardarsi indietro, nonostante in un’intervista alla Gazzetta dello Sport ci tenga a ricordare la sua medaglia più speciale, la prima d’oro conquistata ad Atene, insieme a quel emozionante bronzo a squadre conquistato all’ultimo a Pechino. Ammette inoltre di aver avuto difficoltà ad onorare la tradizione e l’eredità lasciata dal nonno e dal padre, perché ha dovuto gestire la pressione delle aspettative di dover fare come loro, un peso che con la quarta partecipazione e le sue innumerevoli vittorie si è lasciato oramai alle spalle.
Ma è l’amore per questo sport che gli fa impiegare tempo e sacrificio, non tanto per rispondere ad aspettative esterne, ma quanto per l’emozione di poter competere ed affrontare l’avversario, che non può che essere parte di lui. Un obiettivo per volta, prima di pensare ad un possibile ritiro dopo Rio.
Gli auguriamo ogni bene e di tornare a casa ancora con un altro ORO!
A cura di Marco Angoli