Il Riscatto di Vince

Vince Papale (nflreligion.com)
Vince Papale (nflreligion.com)

“La vita segna ma insegna che ti puoi sempre rifare, come Vince Papale, ti dovrai superare”
Ago, Questa è per

Anni fa, durante la mia adolescenza, ascoltando rap italiano sentii un giorno questa rima. La prima cosa che pensai è stata: ”Ma chi è Vince Papale?”. Fu così che cominciai a scrutare la rete, e trovai che su di lui era dedicato persino un film. Mi innamorai della sua storia, perché sapeva infondere un grande senso di ispirazione, e per questo la voglio raccontare anche a voi.
Vincent Francis Papale, nato nel 1946 e cresciuto nei sobborghi di Philadelphia, è uno come tutti gli altri nella sua città. Grande fan degli Eagles, squadra di Football americano il cui stadio non distava molto da casa sua, divide il suo tempo tra il lavoro notturno al bar del suo amico e supplenze come professore a scuola, barcamenandosi continuamente tra bollette da pagare e conti da far quadrare a fine mese.
Il primo momento di crisi per Vince che rivelerà essersi una grande opportunità di svolta, fu una sera in cui tornò a casa e non trovò più sua moglie. Si era portata via tutto, l’unica cosa che aveva lasciato era un biglietto che recitava: ”Non andrai mai da nessuna parte, non farai mai soldi, non sarai mai nessuno.” Ma l’opportunità per dimostrare la sua stoffa arriva quando meno se lo aspetta, casualmente.
Era l’estate del 1976, e Dick Vermeil, neo allenatore degli Eagles, decide di organizzare una selezione aperta a tutti coloro che vogliono misurarsi con la lega professionistica. Papale giochicchiava per una squadra semi professionistica, si allenava poco e male, non c’erano stipendi, ma davanti ai suoi amici del bar che come lui si sentono dei falliti, è ancora accesa la fiamma della speranza che gli fece dire: ”Io un giorno giocherò per loro”. Tra lo stupore di tutti, in primis degli amici e del padre, Vince passò la prima selezione come unico ricevitore scelto.
Furono molto dure le settimane successive, ma in Vince maturò sempre più la possibilità di farcela veramente nonostante avesse la non più giovane età di 30 anni, e le parole di coach Vermeil testimoniano come questo possa essere stato possibile: ”Chi non ha nulla da perdere, chi ha subito un danno, ha sempre qualcosa in più da dare”.
E Vince aveva veramente tanto da dare: ogni tackle, contrasto, scatto, ogni momento durante l’allenamento e la partita era il momento buono per dare tutto quello che aveva, ed in una città come Philadelphia, dove quello che conta per i tifosi è il cuore più che la bella giocata (e questo è più o meno lo stesso motivo per cui la tenacia di Allen Iverson è ancora oggi ricordata sin dai tempi in cui militava negli 76ers), Papale ed il suo numero 83, sono stati il simbolo di una città intera per tre anni fino a che un infortunio alla spalla non lo ha costretto a fermarsi.
Leggendaria la partita contro i New York Giants sapientemente interpretata da Mark Wahlberg nel film Invincible: quel biglietto della moglie che per lungo tempo ha portato con sé strappato in mille pezzi prima della partita, e quella meta conquistata con scaltrezza e coraggio che gli è valsa una vittoria insperata per sé stesso e per la squadra. La considero una storia sportiva capace di esemplificare che cosa voglia dire che la Crisi sia sinonimo di opportunità.

A cura di Marco Angoli

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